La Torre di Pagliaccetto: una leggenda antica a Fiumicino

torre di pagliaccetto

Nelle vicinanze del castello di Torrimpietra, borgo medievale poi trasformato in una ricca residenza signorile, si trova la Torre di Pagliaccetto.

Questa imponente struttura, risalente al XVI secolo, è diventata negli anni un vero e proprio simbolo della città, attirando l’interesse e la curiosità di residenti e visitatori.

Originariamente il nome della torre era Turris in Petra ed è stata proprio lei a dare il nome al vicino castello e al borgo fortificato.

La torre è stata voluta dallo Stato Pontificio e faceva parte delle torri costiere edificate per difendere il litorale.

La torre era preposta a ricevere le segnalazioni dalla vicina Torre di Palidoro e, in caso di sbarco di pirati, aveva il compito di avvisare tempestivamente il Castello di Torrimpietra e il sovrastante abitato di Castiglione delle Monache.

La leggenda della Torre di Pagliaccetto

Pagliaccetto, secondo una leggenda del Settecento, era il fattore del principe Falconieri: non era però un lavoratore qualunque ma aveva dei poteri magici!

Pagliaccetto era amico di 99 folletti e aveva costruito, con il loro aiuto e in una sola notte, 99 fontanili tutti intorno alla tenuta di Torrimpietra, una torre nella quale aveva preso dimora e, intorno ad essa, aveva piantato un uliveto.

La dote più particolare di Pagliaccetto era la sua capacità di incantare tutti gli animali e porli al suo comando.

Un giorno Pocaciccia, porcaio di montagna, gli lanciò una sfida, Pagliaccetto non esitò ad accettare. La missione consisteva nel soggiogare due tori e costringerli a trainare l’aratro.

Pagliaccetto, per vincere, avrebbe dovuto tracciare il solco più lungo e diritto. Convinto della sua vittoria, egli promise addirittura in dono la sua amata Aniella, le briglie e la sella magica a chiunque lo avesse sconfitto.

Ma Pocaciccia era molto più potente ed anch’egli magico, e Pagliaccetto perse la sfida.

Pagliaccetto nascose la sella e le briglie nel bosco sacro, invocando una maledizione per chiunque nel futuro avesse osato entrarvi.

Pagliaccetto, per vendicarsi del principe, convinse i suoi animali, con un ultimo richiamo, ad immergersi con lui nel mare, affogando. Il principe perse così le sue bestie.

Un’altra versione racconta che Pagliaccetto sia stato esiliato per qualche motivo dal principe Falconieri. Avviandosi verso l’esilio, sarebbe stato seguito dai suoi animali ed attrezzi, cosa che indusse il principe a ritirare il licenziamento.

La leggenda della Torre di Pagliaccetto è diventata parte integrante dell’identità di Fiumicino, tramandata di generazione in generazione come un racconto avvincente e misterioso.

Ancora oggi, chi visita questa affascinante cittadina non può non restare incantato dalla maestosa presenza della torre, testimone silenzioso di una storia che affonda le sue radici nel profondo del passato.

Euro House Hotel è la scelta ideale per chi desidera trascorrere un soggiorno confortevole vicino Roma.

Condividi

Facebook
WhatsApp
Email
Twitter
LinkedIn